CONFRATERNITA DEI CROCIATI

Nel XVI secolo, le pubbliche solennità erano organizzate e curate dalle tre confraternite laiche dei Crociati, dei Trinitari e degli Idioti di Sant' Antonio Abate o della Chiaia. Tra due di queste confraternite, e precisamente tra quelle dei Crociati e dei Trinitari, esisteva una terribile rivalità destinata a diventare nel tempo sempre più profonda, rivalità nata per l’ ambizione di chi avrebbe dovuto occupare il primo posto nella processione del Santissimo che seguiva quella dei Misteri.
I Crociati si arrogavano la precedenza vantando l’ origine remota della loro confraternita che possiamo storicamente datare intorno al XII secolo. Il Gasdia, nella sua storia di Campobasso, afferma che a due passi dalla chiesa di San Giorgio avesse sede una compagnia di Flagellanti chiamati per la loro posizione rispetto alla chiesa “Flagellanti in sul colle”.
Questi, nati in relazione alle mutate condizioni spirituali determinate dall’ anno mille e dalla paura di una Apocalisse finale, in armonia con la spiritualità di pentimento e di conversione, rendevano lode a Dio e nello stesso tempo si contristavano dei propri peccati, facendo uso del “flagellum” nella mortificazione della carne. La compagnia dei battenti, secondo il Gasdia, si espanse ulteriormente nel XIV secolo, quando la confraternita si spostò più in basso in una chiesa dedicata a Santa Maria, che in ricordo della confraternita muterà il suo nome in Santa Maria della Croce. La confraternita con il passare degli anni si espanse notevolmente riunendo in preghiera ed in mutuo soccorso la maggior parte dei campobassani: artigiani e contadini, quelli cioè che reggevano l’ economia della zona.
Perduta man mano la sola origine religiosa e penitenziale, la confraternita si affacciò nella vita comune attraverso la cura e l’ assistenza dei più poveri. Grande importanza assunsero le funzioni religiose tanto amate dal popolo.
L’ aurea medievale che avvolge la Campobasso del 1300-1400, rivela la profonda matrice religiosa del popolo e la schietta fiducia nel trascendente di una società che si fonda soprattutto su schemi religiosi più che civili.
Durante i primi anni del XVI secolo abbiamo un mutamento di ordine sociale che conduce ai dissidi citati.
Nel 1504 il Conte Andrea de Capoa concede ai suoi vassalli, visti dal popolo come estranei alle proprie radici e tradizioni, il permesso di costruire una chiesa in onore della SS. ma Trinità. Questi erano stati fino ad allora esclusi dal predominio “popolare” sulla cittadina, predominio esercitato per la maggior parte dai confratelli della Croce.
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Per entrare nella vita sociale era necessario per i nobili “immigrati” con il Conte de Capoa riuscire a penetrare nella sfera religiosa della città. Forse da queste motivazioni si può spiegare la quasi immediata costituzione, intorno alla chiesa, di una nuova confraternita, quella dei Trinitari.
I Trinitari iniziarono la loro azione di ingerenza nelle faccende religiose. L’ uomo del Cinquecento vive ed opera nella sicurezza che solo attraverso una vita dedicata al Signore, sia possibile acquisire la vita eterna, il potere ed il prestigio che derivano dalla predominanza nell’organizzazione di una funzione religiosa porterà alla nascita di un dissidio che durerà nei secoli.
Le questioni e le dispute sulla precedenza nei cortei religiosi divengono motivo di uccisioni e di soprusi.
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Nel 1572 i Trinitari costruiscono la chiesa di Sant' Antonio Abate (sul luogo della preesistente cappella e dell’antico Ospedale) la quale per il suo particolare statuto comprendeva soltanto uomini illetterati, i così detti Idioti, fatta eccezione per il protettore annuale.
L’ antagonismo sfociò in un odio spietato e tenace che indurì gli animi dividendo la città in due contrastanti partiti. Il tragico amore di Delicata Civerra, crociata, per il trinitario Alfonso Mastrangelo è la testimonianza della situazione. Gli scontri non sono da attribuirsi alla diversa estrazione sociale delle due confraternite poiché ormai la popolazione campobassana si era distribuita nelle varie confraternite in modo equo. I Crociati proibiscono categoricamente ai loro confratelli il matrimonio con i Trinitari. Assunse il delicato compito di mediatore il francescano fra Girolamo da Sorbo, che nel 1587 ottenne la pace. La pace tra le opposte fazioni avvenne con particolare solennità e l'avvenimento fu tramandato ai posteri con la costruzione della chiesa di Santa Maria della Pace in cui era esposto un quadro di Gianmaria Felice del 1597 oggi ammirabile nella sede dell'Amministrazione Provinciale.
Nel XVII secolo si arriverà all' Instrumentum Concordiae stipulato alla presenza del notaio Silvio De Rubertis nel quale, tra l'altro, saranno fissate le modalità di organizzazione e partecipazione alle processioni locali e, in particolar modo, in quella del Corpus Domini.
La Confraternita dei Crociati è attualmente estinta.
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- Testo e foto tratti dal sito della Associazione Centro Storico o.n.l.u.s. di Campobasso.
In alto: La pace fra Crociati e Trinitatri di Gianmaria Felice - Palazzo Magno - Campobasso.
In basso: La pace fra Crociati e Trinitari di Francesco P. Diodati - Palazzo della Banca d'Italia - Campobasso.
** Esprimo la mia riconoscenza alla Associazione Centro Storico o.n.l.u.s. di Campobasso dal cui sito internet ho attinto gran parte del materiale documentario sulla Settimana Santa di Campobasso.